Alle volte, ci si lamenta che il cristianesimo nella società di oggi è una presenza sempre più marginale, che è diventato difficile trasmettere la fede ai giovani, che le vocazioni diminuiscono. E si potrebbe continuare ad elencare motivi di preoccupazione…
Non di rado, in effetti, nel mondo odierno, noi ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre. Un giorno ho trovato scritto queste parole: “Il mondo è di chi lo ama e sa meglio dargliene prova”. Quanto sono vere queste parole! Nel cuore di ogni persona c’è un’infinita sete d’amore e noi, con quell’amore che Dio ha effuso nei nostri cuori, possiamo saziarla. Ma occorre che il nostro cuore sia “arte”, un’arte che supera la capacità d’amare semplicemente umana. Molto, per non dire tutto, dipende da questo.
Ho visto quest’arte, ad esempio, in Madre Teresa di Calcutta. Chi la vedeva la amava. O ancora in Giovanni XXIII. A tanti anni dalla sua morte, la memoria di lui è vivissima nella gente. (Card. François-Xavier Van Thuan cit. Testimoni della speranza, Città nuova, Roma 2008, p. 92)
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