Se Cristo, domani, batterà alla vostra porta, Lo riconoscerete?
Sarà, come una volta, un uomo povero, certamente un uomo solo.
Sarà senza dubbio un operaio, forse un disoccupato, e anche , se lo sciopero è giusto, uno scioperante.
Salirà scale su scale senza mai finire, si arresterà senza fine sui ballatoi, con un sorriso meraviglioso sul suo volto triste…
Sarà forse un profugo, uno dei quindici milioni di profughi con un passaporto dell’ONU; uno di coloro che nessuno vuole e che vagano,
vagano in questo deserto ch’è diventato il Mondo, uno di coloro che devono morire “perchè dopo tutto non si sa da che parte arrivino”.
O meglio ancora, in America, un nero, un negro, come dicono loro, stanco di mendicare un buco negli alloggi di New Jork, come una volta a Betlemme la Vergine Nostra Signora….
Se Cristo domani batterà alla vostra porta, lo riconoscerete?
Avrà l’aspetto abbattuto, spossato, annientato com’è perchè deve portare tutte le pene della terra….
Evvia, non si dà lavoro ad un uomo così prostrato….
E poi se gli si chiede: “Cosa sai fare?” non può rispondere: tutto.
“Da dove vieni?” non può rispondere: da ogni dove.
“Cosa pretendi di guadagnare?” non può rispondere: voi.
Allora se ne andrà, più abbattuto, più annientato, con la Pace nelle sue mani nude…
(Follereau, Raul “Se Cristo, domani, busserà alla tua porta… lo riconoscerai?”, EMI, 2002)
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